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Rovereto, 7 marzo 2010 Nuovo il simbolo, anche se il richiamo al sole che ride rimane centrale, nuovo il nome. Nuove gran parte delle facce. I Verdi (Rovereto Viva - Verdi: «In pratica una civica ecologista», con le parole di Marco Boato) hanno lanciato ieri la campagna elettorale. Levando dal cilindro un candidato sindaco che potrebbero (o dovrebbero) invidiare in molti: Mauro Previdi. Medico, ma soprattutto persona specchiata e stimata in città come poche altre. La lista non è ancora pronta e, soprattutto, non viene presentata subito: mai sparare tutte le cartucce in un colpo. Ma le linee sono definite: ci saranno molti giovani (27 anni ha Giorgia Nisi, incaricata di stendere il programma sulla base delle indicazioni emerse nelle riunioni che si ripetono da mesi) ma anche espressioni dei diversi mondi che animano la città. «Veniamo spesso indicati come il partito del No. Vogliamo che Rovereto ci riconosca per quello che siamo, il partito delle proposte e delle idee». Che vanno anche difese, perché dire che la speculazione edilizia ha già devastato Rovereto richiede per semplice coerenza un giro di vite urbanistico: basta con la cementificazione. E soprattutto basta con il cemento come fine: analisi dei bisogni - nell’edilizia come in ogni altro aspetto del campo sociale - prima di decidere come darvi risposta. Quindi confronto, partecipazione, spazio alle idee. «Ne abbiamo abbastanza di professoroni che ci bacchettano e ci dicono di stare zitti, che pensano loro per tutti», ha detto proprio Nisi alludendo ai giovani. Ma il concetto si può estendere benissimo a tutto il gruppo di simpatizzanti che sta sostenendo il progetto. Che politicamente si propone come un superamento della posizione esclusivamente ambientalista del Verdi, portando il sociale al centro di ogni attenzione. Quindi l’ambiente, perchè solo in un mondo decente si può vivere bene, ma anche i bisogni, dalla povertà al lavoro, alla casa, alla dignità. Temi che in Mauro Previdi trovano un alfiere perfetto. Sessantenne, non è certamente un ragazzino, ma ad un’esperienza anche amministrativa (eletto in consiglio comunale nelle legislature Ballardini, Maffei e Valduga, con Ballardini era stato presidente della commissione politiche sociali; con Maffei e Valduga è stato presidente di Amr, e per questo si era dimesso dal consiglio) affianca una attività di chirurgo al Santa Maria più che trentennale e una attività nel volontariato attivo che gli vale la stima incondizionata del mondo dell’associazionismo sociale cittadino. «La fiducia degli amici - si è presentato ieri - mi onora. Con noi ci sono molti giovani: credo sia una novità importante per Rovereto. Il nostro impegno sarà aiutarli a crescere con una visione politica di cui c’è estremo bisogno: la politica pulita e del dialogo, senza intrallazzi, e vissuta come servizio alla comunità». |
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